Diversi studi hanno certificato che il 15% della popolazione mondiale vive con una qualche forma di disabilità, compresi i soggetti con disabilità temporanea o situazionale.

Questi dati ci fanno riflettere sull’importanza dell’accessibilità digitale come fattore chiave per garantire l’accesso equo e senza ostacoli a tutti i contenuti digitali. Ma in che modo la legislazione garantisce questo diritto?

Dal 9 gennaio 2004 in Italia è in vigore la Legge “Stanca”, che riconosce e tutela il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione da parte dei disabili, garantendo il rispetto del principio fondamentale di pari opportunità e l’accesso dei cittadini disabili ai servizi della pubblica amministrazione.

Il decreto legge numero 76 del 16 giugno 2020 ha esteso l’obbligo di conformarsi alle leggi vigenti, già in vigore per le istituzioni pubbliche, alle imprese che forniscono servizi al pubblico tramite siti web o app mobili, e che hanno registrato un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro negli ultimi tre anni.

Inoltre a partire dal 28 giugno 2025, tutti gli operatori economici dovranno rispondere ad alcuni obblighi di natura informatico-legale in temi di accessibilità digitale.

Obblighi delle aziende

 L’articolo 1 dell’Accessibility Act definisce l’ambito di applicazione stabilendo i requisiti di accessibilità di alcune categorie di prodotti e servizi immessi sul mercato.

Tra le Linee guida che le aziende dovranno seguire si trovano anche regole sulla strumentazione hardware e al software a disposizione del dipendente con disabilità nonché alla sua postazione di lavoro, ai cosiddetti “documenti non web” ed alla documentazione e ai servizi di supporto resa disponibile con gli strumenti informatici.

Nel caso in cui l’AGID rileverà dopo la data prestabilita una violazione degli obblighi normativi, potrà richiedere l’erogazione di una sanzione amministrativa il cui importo potrà arrivare sino al 5% del fatturato dell’anno precedente.

Per migliorare l’accessibilità dei propri contenuti e siti si devono rispettare quattro solidi principi:

  • Percepibilità: le informazioni e i componenti dell’interfaccia utente devono essere presentati agli utenti in modi in cui essi possano percepirli.
  • Utilizzabilità o Operabilità: i componenti e la navigazione dell’interfaccia utente devono essere utilizzabili da tutti.
  • Comprensibilità: le informazioni e le operazioni dell’interfaccia utente devono essere comprensibili.
  • Robustezza: il contenuto deve essere abbastanza robusto per essere interpretato in maniera affidabile da una grande varietà di programmi utente, comprese le tecnologie assistive.

Per poter soddisfare questi requisiti è essenziale adottare un approccio metodico, che prevede alcuni passi pratici tra cui:

  1. Iniziare con una valutazione completa dell’accessibilità del sito web e identificare le aree che richiedono miglioramenti.
  2. Integrare principi di design inclusivo fin dall’inizio del processo di sviluppo per garantire che il sito sia accessibile dalla fase di progettazione.
  3. Coinvolgere utenti con disabilità nelle fasi di test per valutare l’effettiva accessibilità del sito.
  4. Fornire formazione al personale su come creare contenuti e servizi accessibili.
  5. Monitorare e aggiornate regolarmente il sito web per garantire che rimanga accessibile nel tempo, poiché l’accessibilità è un impegno e un processo continuo.

L’Accessibilità Digitale si allinea e si integra sia con i principi ESG e compliance aziendale che con il tema dell’Inclusione Sociale. Infatti la comunicazione digitale che permea il business deve diventare sempre più attenta, etica, deve abbattere ogni divario di genere.